Ti va di essere trattato bruscamente mentre mangi il miglior tiramisù della tua vita? Con pochi sghei puoi riempirti la pancia in questo baluardo della Vecchia Milano.
Di solito in una trattoria più il personale ti tratta male, più il cibo è buono. È certificato, dovrebbero scriverlo su tutte le guide gastronomiche e come esempio lampante dovrebbero portare Il Brutto Anatroccolo. Basta mettere piede nel locale e guardarsi intorno e si capisce immediatamente a cosa si va incontro: qui non si beve coca-cola, non si accettano prenotazioni, non esistono piatti particolarmente elaborati. Prendere o lasciare.

Il Brutto Anatroccolo nasce tra le mura de La Clinica, che era lo storico raduno dei movimenti negli anni Settanta, poi nel 1982 i tre soci Daniele, Alberto e Alvar (come l’architetto Alvar Aalto) lo hanno trasformato nella trattoria che tutti conosciamo, mantenendo alle pareti e nel cuore lo spirito resistente.

Qui resiste la cucina “povera” milanese: cotoletta, ossobuco, fegato alla paesana, risotto giallo e quello che le leggende dicono sia il miglior tiramisù della città. Resiste anche lo spirito della Vecchia Milano, quell’assurdo mix tra scorbutico e familiare che è il marchio di fabbrica di questa città, ma soprattutto un luogo di incontro tra studenti, operai e anziani del quartiere, un luogo senza tempo, senza fretta e senza coca cola. E a noi piace così.

Brutto Anatroccolo
Via Evangelista Torricelli 3
☎︎ 02 832 2222
Aperto dal martedì alla domenica
12:03–15, 21:03–02
Bus 71 Largo Mahler
Tram 3 Largo Mahler